lunedì 24 dicembre 2018

I conservanti chimici presenti nei cosmetici influenzano la flora batterica della pelle del viso




I conservanti utilizzati nei cosmetici possono avere effetti negativi sulla nostra cute dal punto di vista microbiologico. Cosa c'entra la microbiologia? La pelle sana ospita numerosi microbi utili per mantenere la sua integrità e prevenire attacchi da parte di agenti patogeni esterni. L'effetto dei conservanti chimici comunemente usati nei prodotti cosmetici sulla flora residente del viso e stata fino ad ora poco studiata.

In questo studio, scienziati cinesi guidati dal Dott. Q. Wang hanno analizzato l'attività antibatterica di cinque diversi conservanti sui batteri cutanei coltivati ​​in vitro. In particolare, sono state stimate le concentrazioni inibitorie minime (MIC) di metilisotiazolinone (MTI), iodopropinil butilcarbammato (IPBC), etilesilglicerina (EHG), methylparaben (MP) e fenossietanolo (PE) su nove diversi ceppi batterici (Staphylococcus epidermidis, Staphylococcus capitis, Kocuria, Micrococcus luteus, Bacillus, Acinetobacter, Pseudomonas parafulva, Pseudomonas oleovorans e Roseomonas cervicalis) isolati da cute umana sana di 14 individui e coltivati in vitro. MTI e IPBC hanno mostrato l'effetto più marcato su tutti i ceppi testati (MIC ≤0,01%), seguiti da EHG e MP (MIC ≤0,3%) e infine PE con l'effetto più debole (MIC ≤1%).

I cinque conservanti chimici testati hanno inibito la sopravvivenza dei nove isolati di batteri residenti facciali, quando testati al limite massimo consentito dalla legge. Le MIC corrispondenti forniranno un riferimento per l'effettivo utilizzo di questi composti nelle formulazioni del prodotto.

Il benessere della nostra cute dipende spesso da ciò che non vediamo. i microorganismi della nostra pelle lavorano per noi contribuendo al mantenimento della barriera protettiva più importante del nostro organismo. E' importante che i prodotti cosmetici siano studiati e realizzati prima di tutto nel rispetto del nostro corpo, condizione necessaria per poter raggiungere dei risultati benefici. Studi come questo sono importanti per determinare i valori soglia nell'uso dei conservanti. Certo è che, meno se ne usano, più siamo al sicuro ….

Il nostro consiglio per voi: fate sempre attenzione a ciò che acquistate, scegliete prodotti che siamo il più naturali possibile e prima di acquistare leggete attentamente la lista degli ingredienti contenuti.


martedì 18 dicembre 2018

Ogni cosmetico ha la sua età


Oggi vi riportiamo un articolo della Dott.ssa Irena Angelova-Fischer (Department of Dermatology, University of Lübeck, DE-23538 Lübeck, Germany) riguardante l’importanza della scelta di un cosmetico adatto al proprio corpo.
Nell’articolo viene riportato che per mantenere la pelle in "buone condizioni" si possono usare prodotti cosmetici di diversa origine e con diverse caratteristiche.
È importante sottolineare che ogni prodotto per la cura della pelle dovrebbe soddisfare dei requisiti specifici per specifiche condizioni della pelle che sono poi il riflesso di specifiche fasi della vita.

Nell’ articolo scientifico hanno esaminato due diverse fasce d'età (bambini e anziani) nonché due specifiche condizioni della pelle che si verificano in entrambi i gruppi di età cioè pelle molto secca (xerosi) e pelle iperidratata (dermatite da pannolino).
L'obiettivo del cosmetico, in entrambe le condizioni, è quello di mantenere la superficie della pelle nel suo stato acido fisiologico, che a sua volta è cruciale per la funzione di barriera di permeabilità, l'integrità/coesione dello strato corneo e la difesa antimicrobica.
I prodotti per la cura della pelle formulati con un efficace sistema tampone ad un pH più acido, per esempio 4, possono essere l'opzione migliore per conservare la protezione acida e la funzione-barriera e mantenere così la pelle in "buone condizioni" a tutte le età.

Il nostro consiglio per voi è quello di usare sempre prodotti pensati e realizzati per il vostro corpo e per l’obiettivo che volete raggiungere.

Le affezioni alimentari: per guarire bisogna capirle

Un cibo può essere dannoso per il nostro organismo in diversi modi. Facciamo chiarezza su un argomento delicato e complesso, che spesso viene trattato con troppa leggerezza da chi lavora nell’ambito della nutrizione.

INTOLLERANZE, ALLERGIE E IPERSENSIBILITA’ (TIPO III o IV) sono patologie DIVERSE. Questo significa che hanno CAUSE, MECCANISMI e potenziali EFFETTI diversi tra di loro. Cominciamo col dare qualche definizione:


Le INTOLLERANZE ALIMENTARI hanno come causa un difetto di funzionamento di un enzima cruciale nel meccanismo digestivo o metabolico (esempio; il deficit di lattasi non consente la digestione del lattosio).
 
Le ALLERGIE ALIMENTARI sono ipersensibilità di tipo I e sono causate da una reazione eccessiva del sistema immunitario mediata da anticorpi IgE.

Le IPERSENSIBILITA’ ALIMENTARI DI TIPO III  sono causate da una reazione eccessiva della componente umorale del sistema immunitario mediata da anticorpi IgG (che funzionano in modo diverso dalle IgE).

Le IPERSENSIBILITA’ ALIMENTARI DI TIPO IV sono causate da una reazione eccessiva della componente cellulare del sistema immunitario mediata da particolari classi di linfociti (es:. nichel nei cibi).


Queste patologie hanno cause diverse e, pertanto, sono diagnosticabili con analisi di laboratorio diverse e specifiche.
Seguite i nostri prossimi articoli per capire meglio le caratteristiche specifiche di ognuna di queste patologie e per meglio comprendere come affrontarle.